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Come ottenere un suono da un milione di dollari senza avere un milione di dollari

Riporto di seguito un’altro fantastico articolo di Ric Viers per Designing sound.

Qualche mese fà stavo guardando un’episodio dei Griffin. Peter Griffin stava facendo una delle sue solite buffonate e durante una di queste scene venne schiacciato da un pianoforte che gli cadde in testa. BAM! Mi grattai la testa e rimandai indietro il video. Ero sicuro, la distruzione del piano era un effetto sonoro che avevo creato tempo addietro su commissione di una libreria commerciale di effetti sonori. E’ divertente ascoltare casualmente il proprio lavoro.

Ricordando il periodo in cui ho realizzato quel suono, oggi mi ritrovo veramente stupefatto di come ho registrato le cose a casaccio in passato. All’inizio non avevo dei monitor professionali, anzi l’unica cosa che avevo erano un paio di casse per computer molto costose e delle ottime cuffie. Registravo su DAT che, paragonato ai registratori portatili di basso livello che ci sono oggi, era molto più rumoroso. Per fortuna avevo ottimi microfoni. Ho creato molte librerie per le major con questa attrezzatura e mano a mano che il lavoro aumentava miglioravo l’equipaggiamento del mio studio.

Il crash del piano forte era una combinazione di tasti premuti a casaccio. Il registratore era un Sony TCD-8 Walkman DAT. Il microfono era quello incorporato al DAT. La rottura del legno e il suono delle schegge erano state fatte in sala, registrate con un MKH 416 e un DAT Sony TCD-10. Ho missato questi elementi e ho così creato una serie di effetti che finirono in una libreria. Nessuno sa come sono stati creati quei suoni, li hanno ascoltati e li hanno usati per quello che sono. Anni dopo, questi suoni, non ostante siano stati realizzati con la mia attrezzatura da novizio del mestiere sono ancora usati dai professionisti.

La questione è che non si ha bisogno di un milione di dollari per avere un suono da un milione di dollari.

Mark Mangini mi raccontò di quella volta che gli serviva un’effetto sonoro dell’ultimo minuto durante il mix di un grosso film alla Todd AO. Non ricordo esattamente che suono fosse – forse una penna poggiata o qualcosa del genere. Ridacchiò e mi disse che tiro fuori il suo registratore Zoom e registrò il suono proprio li sul banco del mixer. In uno studio da milioni di dollari con attrezzature, microfoni e mixer ovunque, usò un registratore che gli entrava in tasca.

E’ facile attaccarsi alle attrezzature, ma non si confonda la buona attrezzatura come unica chiave per accedere alla qualità. La tecnica vince sempre sulla qualità. Sempre.

L’attrezzatura è un buco nero. Una trappola. Oro per matti. Ci si può sedere e fissare un catalogo per un giorno intero, sbavare su un’articolo, pensando a quanto sarebbe fantastico il proprio suono se solo si avesse quel tipo di attrezzatura. Poi si risparmia e si compra quel pezzo. Dopo un pò di tempo si vede qualche altra cosa e via da capo, ci si convince a come sarebbe fantastico il proprio suono con quell’altro tipo di attrezzatura…

Stop! Alzate le braccia e correte lontani da quel catalogo. Si rischia di diventare come un cane che cerca di mordersi la coda. Siamo artisti. Gli artisti dipingono i quadri, non i pennelli. I pennelli sono importanti, ma un vero artista sa di poter fare arte anche con un dito, se non ha a disposizione pennelli. Insomma: non aspettate di avere uno studio da sogno per iniziare a lavorare. Premete il bottone rosso e cominciate subito.

Registrate, registrate, editate e create, poi ricominciate.

White Album dei Beatles è uno dei migliori album di tutti tempi. La cosa divertente e che, oggi, andando in un negozio con meno di 2000 dollari comprando software microfoni e monitor, con molta probabilità sorpasserete la qualità dell’equipaggiamento che hanno utilizzato i Beatles per quell’album. E’ incredibile ma vero. La tecnologia digitale ha livellato il campo da gioco. Un sistema laptop può produrre una qualità superiore rispetto ai sistema usati dai Fab Four per creare canzoni leggendarie.

Non fate in modo che la misura del vostro microfono determini se siate o no dei professionisti. Iniziate a sviluppare la vostra professionalità da subito. Quando poi arriveranno i pagamenti sarete sempre in tempo per fare un’upgrade delle vostre attrezzature. Non aspettate l’upgrade per iniziare.

Di seguito una serie di consigli per ottenere quel suono “da un milione di dollari”:

1.E’ molto più importante dove piazzate il microfono che il microfono stesso. Questo dovrebbe essere facile da capire. Il piazzamento del microfono è tutto nella registrazione. Un microfono scarso in una buona posizione suonerà meglio di un buon microfono piazzato male. Cercate la sorgente sonora e scegliete una buona posizione per catturare quel suono. Se si hanno a disposizione più tracce sperimentate piazzando altri microfoni in posizioni diverse. In seguito potrete missarli insieme o scegliere le registrazioni che preferite. Un buon trucco quando si registra in mono è quello di piazzare un secondo microfono con un livello di 6-12 dB più basso rispetto a quello primario, in maniera da avere una traccia di back up nel caso in cui il primo microfono dovesse distorcere o qualcosa dovesse colpire l’asta durante la registrazione.

2.Registrare ad un buon livello su un registratore scarso darà risultati migliori che registrare ad livello scarso su un buon registratore. I preamplificatori sono la cosa a cui sto più attento nella scelta di un registratore. Un registratore con preamp di bassa qualità non è nulla più che un fermacarte high tech. Ma anche se si utilizzano buoni preamplificatori bisogna stare attenti a non registrare a livelli di segnale troppo bassi, perché nel momento in cui si andrà ad amplificare la traccia in post si tirerà fuori il rumore del circuito. Bisogna sempre registrare al maggior livello possibile. Si può sempre abbassare dopo, viceversa non si può amplificare un segnale basso senza introdurre rumore. Nota a margine: se state registrando qualcosa molto silenzioso, come una cavalletta che si sta facendo la barba, non alzate troppo il livello del registratore, anche in questo caso potreste introdurre rumore di preamplificazione, lo stesso vale per le registrazioni degli ambienti naturali.

3.Spendete denaro per attrezzature che fanno la differenza e risparmiate su cose che al contrario non la fanno. Cavi microfonici super professionali placcati in oro, fabbricati dagli angeli in paradiso, non suoneranno meglio di cavi che costano un terzo del prezzo. Ci sono cose migliori per spendere i propri soldi. Non cadete nella trappola che un singolo cavo migliorerà il vostro lavoro. Comprate cavi buoni che siano resistenti e che sopportino lo stress del field recording, non comprate cavi perché fabbricati dai folletti. Ho personalmente testato cavi da 60 dollari confrontandoli con cavi da 15 dollari senza sentire particolari differenze. Con molta probabilità applicandoli in un situazione molto particolare potremmo notare qualche differenza, ma il pubblico non se ne accorgerebbe neanche. Ricordate che la massa delle persone è convita che gli MP3 suonino meglio dei CD.

4.Il posto in cui si registra è uno degli ingredienti principali per ottenere ottimi effetti sonori. Preferirei registrare in un posto silenzioso con 2.000 dollari d’attrezzature piuttosto che registrare in un ambiente rumoroso con 20.000 dollari di attrezzature. A meno che non vogliate un particolare effetto, cercate di registrare il materiale il più possibile asciutto. Potete sempre aggiungere un’effetto in post, non potete levarlo una volta registrato. Detto ciò se qualche effetto sonoro nasce in maniera spontanea e la location non è ottimale registratela comunque. Non si sa mai quando vi ricapiterà di registrare quel suono. Naturalmente se avete pianificato di registrare una sessione di passi evitate di scegliere un palazzo affianco ad un’aereoporto.

5.Evitate di over-processare troppo il suono. Compressori, equalizzatori, riduttori di rumore e riverberi sono strumenti molto utili. Ma, come il sale, possono rovinare il gusto di una pietanza, se usato troppo. Quando si costruisce una libreria sonora, l’approccio dovrebbe essere “meno è, meglio è”. Il goal è quello di creare un suono che possa essere processato in seguito. Se si calca la mano sul compressore quando si masterizza il suono si sarà legati per sempre a quella dinamica. Se si lascia la dinamica naturale del suono, quel suono sarà molto pi versatile in seguito. Lo stesso vale per riverberi ed equalizzatori. Ci sono delle volte che si vuole esagerare per assecondare le velleità creative e ciò è ottimo se è solo per questo scopo, ma nel momento in cui si lavora ad suono abbondantemente processato non si andrà molto lontano.

6.Monitorare ad un livello costante. Alzare ed abbassare gli ascolti durante le lavorazioni è una pratica che inganna le orecchie e porta a decisioni errate. La cosa vale per le cuffie e per i monitor da studio. Trovate un livello comodo di ascolto e rimaneteci. Non toccate più i pomelli! A volte è necessario alzare il livello per ascoltare che non ci siano problemi di fondo, ma una volta finito bisogna riportare il volume al livello precedente. Non facendo questa operazione si rischia di fare dei mix completamente incoerenti durante una giornata di lavoro. Non bisogna lavorare a livelli che stancano le orecchie, nel dubbio lavorate bassi.

7.La creatività. Se non siete un cantautore una Les Paul da 10.000 dollari non vi darà nessun beneficio. Nella stessa maniera, se non siete creativi, uno studio  da 10.000 dollari non sarà di molto aiuto. Non bisogna attaccarsi alle cose che sono al di fuori di voi – attrezzature, progetti o tecniche e lavori di altri sound designer. Concentratevi su voi stessi. Posso avere uno studio più grosso del vostro, ma voi potete sempre avere idee migliori delle mie. Quindi il vostro lavoro potrebbe suonare tranquillamente meglio di qualsiasi cosa possa produrre io. Ricordate il signor Myaga di Karate Kid? Disse a Daniel che il karate non è nella propria testa, è nel proprio cuore. Il sound design non è nel vostro rack e dentro di voi.

Ho un tatuaggio che mia moglie ha disegnato per me. E’ un mazzo di carte con l’asso di picche che spunta dal basso. Questo per ricordarmi che la vita non è il gioco del poker classico, è il five card stud. Non puoi chiedere un’altra carta, devi giocare con quelle che hai in mano. Potete stare fermi e lamentarvi della vostra famiglia, della vostra città e della vostra situazione economica, nulla cambierà. Oppure potete sedervi al tavolo e giocare le vostre carte. Potete sempre vincere una mano sfortunata se giocate bene le vostre carte.

Quello che cerco di dirvi è che inutile sprecare tempo aspettando qualcosa che vi renda un sound designer migliore (scuole, attrezzature, soldi, una città migliore). Guardatevi attorno e cominciate con quello che avete.

Evitate di sprecare soldi perché accecati dai LED intermittenti di nuove attrezzature e risparmiate denaro per le cose che contano veramente. Ricordate, le Armate Imperiali avevano le armi e le tecnologie più avanzate ma furono battuti dagli Ewoks con bastoni e sassi!

Ric Viers per Designing Sound
traduzione Mirko Perri

Mirko Perri

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