Collezioni di microfoni

Riporto la traduzione di un’articolo scritto da Tim Nielsen, guest sound designer di questo mese, su Designingsound.org.
 

Il mio nome è Tim Nielsen ed i microfoni sono la mia droga. Sono passati solo quattro mesi da quando ho comprato il mio ultimo microfono, un’adorabile piccolo Neumann XY montato su Mono Rycote. Li ho comprati da un’amico, semplicemente perché come l’ho ho visto, l’ho voluto. Credetemi è veramente carino, lo vorreste anche voi.

Non vorrei scrivere articoli di carattere tecnico, ce ne sono già un sacco. Il mio interesse non è quello di condividere settings di plugin, o catene di mastering. Non mi curo del tipo di preferenze che può avere un  fade o dello schema di colore per organizzare le tracce. Faccio anche io questo tipo di cose, ma spiegarle nel dettaglio non vi farà sentire meglio. Forse, riferendomi alla registrazione di effetti sonori, ho qualche consiglio che qualcuno potrebbe trovare utile. Perciò voglio scrivere di microfoni.

Ho comprato il mio primo microfono da uno dei miei professori mentre ero alla scuola USC. Era un set MS   della Schoeps, due corpi CMC4 T-Powered, con una  capsula mid MK41 e una capsula sire MK6. Al tempo in cui li avevo acquistati erano già vecchi di 15 anni o più. Nel corso degli anni ho sostituito i corpi T-Powered  con dei corpi ad alimentazione phantom. Circa tre mesi fa ho chiuso con loro vendendoli ad un’amica dello Skywalker che aveva bisogno del suo primo set. Questa è la prima cosa che consiglio circa l’equipaggiamento per registrare e in particolare per i microfoni; comprateli buoni e vi accompagneranno per molti anni. Plugin, software, computer diventano obsoleti rapidamente. Un buon set di microfoni dura anni. Non ho nessun dubbio nell’affermare che quei microfoni Schoeps hanno davanti ancora altri 20 anni di registrazioni.

In questo articolo ho pensato di dare una scorsa ai microfoni del mio arsenale privato. Ognuno di questi microfoni ha un’uso specifico anche alcuni non vengono usati molto.  Questa è la lista di microfoni in mio possesso:

  • Schoeps MS: corpi CMC6XT  MK41 Mid e MK8 Side
  • Sennheiser MS: MKH50 Mid con MKH30 Side.
  • Sennheiser MKH416 Shotgun
  • Schoeps CMIT-5U Shotgun
  • Sennheiser MKH816 Super-Shotgun (x2)
  • Neuman XY Rig: corpi KM00 con capsule AK40
  • Schoeps CMC6XT con MK2 Omni (x2)
  • Sennheiser MKH8020 Omni (x2)
  • Telinga Stereo DAT Parabolic
  • DPA 8011 Hydrophone
  • Sennheiser MKH800
  • Rode NT1A (x2)
  • C-Ducer Ribbon Contact Mic (x2)
  • AKG C411pp Contact Mic (x2)
  • Sennheiser MK421 Mark II (x2)
  • Countryman E3 Lavalier (x2)
  • Crown SASS Mk. II

Configurazione MS
La configurazione di microfoni che preferisco per andare a registrare al volo è sempre l’MS. Se fossi costretto a dover scegliere un microfono dalla lista sopra, sceglierei sempre una configurazione Schoeps MS. Molti dei miei amici ne hanno una. Ho due configurazioni MS una basata su Schoeps e l’altra su Sennheiser. Tutte e due le configurazioni sono ottime per chi vuole iniziare questo lavoro (averle entrambe sarebbero troppo dispendiose per chi sta iniziando). Comunque parlare di MS ha bisogno di un’articolo a parte (che sarà la seconda parte di questo articolo), quindi ritornate in seguito per un’approfondimento sul MS e per qualche trucco che ho scoperto.

Shotgun e Super-Shotgun
Quando frequentavo la USC l’equipaggiamento che andava per la maggiore era un Nagra 4.2 con un Sennheiser 416. Quello fu il primo microfono di alta qualità con cui ebbi l’occasione di giocare. E’ un microfono meravigliosamente versatile e per molte ragioni sarebbe il miglior “primo microfono” da acquistare. E’ resistente, ha un bel sound, un pattern di ripresa stretto e la progettazione è rimasta invariata negli anni. Per la registrazione di effetti sonori è molto versatile, può essere applicato dalla registrazione degli animali, le porte, macchinari, impatti, auto fino anche gli spari. L’altro shotgun che posseggo e lo Schoeps CMIT-5U è molto simile nel pattern, ma molto più leggero e con un suono molto più clinico. Gli 816, lo ammetto, non li uso molto. Sono poco maneggevoli e non mi piace il suono di questi shotgun così lunghi. I suoni fuori asse suonano male, e di questi tempi se desidero avere un campo di ripresa estremamente stretto preferisco usare un parabolico. Benché abbiano un’aspetto accattivante, i motivi per cui li ho presi sono i seguenti. Uno l’ho comprato a poco prezzo molti anni fa, l’altro l’ho barattato per un mixer Mackie, quindi non ho speso molto per questi microfoni. So, però, che Tim Prebble in Nuova Zelanda registrato cose meravigliose con questi microfoni. A me semplicemente non piace molto il loro sound. A mio avviso un singolo mezzo-fucile tra i vari  416, Rode NT1G o Neumann KMR81 potrebbe essere un’ottima aggiunta alla propria collezione. Ma la capsula MK41 nel mio set Schoeps MS, o l’MHK50 nel set Sennheiser, sono già mezzi-fucili, essendo iper-cardioidi, e, per molte cose, anche meglio. Questa è un’altra ragione per cui trovo l’MS molto più versatile, il fatto di poter avere un microfono mono per gli effetti come parte del set MS.

Set Neumann XY
Prima di comprare il mio piccolo combo Neumann KM140/AK40 dal mio amico, non ho mai avuto una set XY. Avendo già due set MS non lo trovavo necessario. L’MS decodificato, di base è XY, il loro suono è molto simile. Una volta con David Farmer eseguimmo un test tra il suo set Schoeps XY e il mio set Schoeps MS e onestamente era difficile trovare le differenze.

L’XY rimane comunque un’ottimo metodo di registrazione, molto utile per gli ambienti e le riprese stereo generiche. Lo svantaggio di questa tecnica e che i microfoni devono avere le capsule angolate (mentre nel MS sono allineate una sull’altra) e la cosa può risultare poco maneggevole. L’XY ha un’ottima immagine stereo grazie alle capsule con il pattern cardioide. Nel caso dei microfoni Schoeps XY o Neumann, che posseggo, dove i corpi sono separati dalle capsule, è possibile montare tutti e due i microfoni su un unico zeppelin Rycote. Presto, per la configurazione appena citata, comprerò una capsula figura 8 AK20, che mi permetterà di passare dalla XY al MS semplicemente sostituendo una capsula cardioide con la figura 8. Questa soluzione potrebbe permettermi in viaggio di registrare sia XY che MS senza occupare troppo spazio.

Omnidirezionali
La registrazione omnidirezionale è una tecnica che permette di avere un’interessante immagine stereo per cose come i fondi sonori. Consiste letteralmente nella registrazione con due o più capsule omnidirezionali, distanziate fra di loro, da 70 cm fino a 6 metri o più. Ci sono poche regole in questa tecnica, quindi provate a cambiare le distanze per provare le varie differenze. Le capsule microfoniche omnidirezionali hanno un paio di qualità molto desiderabili in genere. Primo, tendono ad avere pochissimo rumore circuitale; ciò permette di registrare suoni molto fievoli, come semplici room tone ad esempio, situazione in cui l’MS risulterebbe avere troppo rumore proprio. Secondo, i microfoni omnidirezionali tendono ad avere una risposta in frequenza quasi piatta, specialmente nella parte bassa dello spettro, e restituiscono in maniera evidente più basse frequenze rispetto agli altri microfoni.

La parte svantaggiosa di questa tecnica è la necessità di due aste piazzate ad una certa distanza, cosa non proprio adatta per chi è abituato alla registrazione d’assalto. Inoltre, a causa del fatto che le capsule non sono coincidenti, si potrebbero presentare problemi di fase se i segnali venissero sommati su mono. E’ consigliabile usare uno strumento di controllo della fase nel momento di mastering di questi segnali.

Io ho due set di microfoni omnidirezionali, alcuni corpi Schoeps CMC6XT con capsule MK2, e un paio di Sennheiser MKH8020, che sono piccoli e meravigliosi, e sono eccezionalmente ampi nella loro risposta in frequenza, andando da 10Hz fino a quasi 60Khz, il sound è molto ricco, piatto nella risposta, con pochissimo rumore proprio e molto naturale.

Una variante del metodo omnidirezionale e quello di usare un divisorio tra le capsule, per esempio un disco Jecklin o un disco Schneider (http://core-sound.com/jecklin/1.php). Ne ho uno, è un metodo per ottenere un’immagine stereo più larga senza dover allontanare troppo i microfoni. E’ una registrazione quasi binaurale, poiché il disco simula la distanza tra le orecchie umane dando al suono l’effetto che ha con la testa umana. Non lo uso molto, se sto registrando omni preferisco sempre un’immagine stereo più larga di quella che riesco ad ottenere con il disco.

Telinga Stereo DAT Parabolico
Di tutti i microfoni specializzati che posseggo nella mia collezione questo è quello che preferisco. C’è l’ho da un po di anni, ed sono ancora sorpreso di quanto può essere utile. Molti quando pensano al parabolico pensano subito alla registrazione degli uccelli, ed in effetti è molto utile per tale proposito. Ma è utile anche per molte altre cose. Ricordo durante una sessione di registrazione in Minnesota, una notte d’estate, che ci registravo degli insetti. Il campo di ripresa incredibilmente stretto mi permetteva di variare in maniera sostanziale il suono del fondo di insetti muovendo il microfono di pochi centimetri. Potevo addirittura isolare singoli grilli. Quello che ho io è costruito da Telinga ed è un microfono stereo, perciò è molto utile per registrare fondi calmi. Grazie all’amplificazione acustica data dalla parabola, il microfono risulta molto silenzioso con un rumore proprio bassissimo. Per via delle sue caratteristiche trovo che sia molto utile anche per registrare semplici arie o venti.

Non è un microfono economico, ma onestamente credo che sia uno dei miei migliori acquisti, e in genere è quello più richiesto in prestito dagli amici.

Idrofono DPA 8011
Ok, devo ammetterlo,  questo idrofono DPA 8011 non lo uso molto. Ed è stato molto costoso. E potete sempre mettere un microfono in un preservativo, o comprare o costruire idrofoni più economici. Ma ho voluto questo per qualche motivo ben preciso. E’ molto più resistente alle varie sostanze chimiche e al freddo. Può essere congelato in un blocco di ghiaccio (cosa che ho fatto). Il problema con gli idrofoni sembra essere, che qualsiasi cosa tu stia pensando e pianificando di ottenere, va a finire sempre con qualcosa di diverso. Il motivo è perché è un microfono a contatto e deve toccare qualcosa di diverso dall’aria per ottenere qualsiasi tipo suono. Nella situazione in cui si voglia congelarlo in un blocco di ghiaccio, come il ghiaccio comincia a sciogliere si forma una sorta di bolla d’aria intorno al microfono e questo non capta nulla. Sono riuscito ad ottenere qualche materiale interessante aggiungendo acqua. Alcune delle migliori registrazioni che sono riuscito ad ottenere con questo microfono sono state fatte in una Jacuzzi muovendo il microfono intorno al getto del idromassaggio. Non mi sento di consigliare l’acquisto di questo microfono perché il numero di cose interessanti che si riescono ad ottenere probabilmente non vale la spesa.

Sennheiser MKH800
Microfono mono da studio che uso maggiormente per registrare i rumori sul Foley stage. E un microfono molto silenzioso con il pattern polare variabile. La caratteristica veramente interessante di questo microfono è che ha un range di frequenze esteso. Ha una risposta relativamente piatta fino a 50KHZ. Per registrare a 96 KHZ, con le giuste sorgenti, preserva e cattura armoniche che stanno molto in alto sullo spettro non udibile e quando vengono tirate giù di tono possono essere udite. Bisogna puntualizzare che molte delle cose che si registrano non hanno armoniche così alte. Ma per registrare metalli, anche voci umane e altri suoni che hanno queste armoniche può essere molto utile. Non è il microfono ideale da portare in campo aperto, ha una struttura tale da non poter essere montata in un antivento zeppelin. Ma per War Horse, il fonico lo ha usato riuscendo a registrare alcune passaggi di proiettili di artiglieria molto interessanti. E’ il microfono singolo più costoso che posseggo, se un giorno dovessi vincere la lotteria ne comprerò un’altro per fare delle registrazioni stereo.

Rode NT1A coppia pari
Ho comprato questi microfoni qualche anno fa per due motivi. Primo, sono molto economici, intorno a 190€ ciascuno. Secondo, hanno il rumore proprio più basso di tutti i microfoni che posseggo, intorno a 5dBA mi sembra. Li ho comprati per registrare suoni fievoli. Non hanno un suono meraviglioso, ma sono molto utili per i suoni super deboli e per tutte quelle situazioni a rischio in cui non bisogna preoccuparsi troppo per il costo dei microfoni che si stanno per distruggere. Sono microfoni da studio a diaframma largo, scomodi per il field recording.

C-Ducer microfoni adesivi a contatto coppia pari
Questi sono stati i miei primi microfoni a contatto, ma non li raccomando. Suonano bene, ma essendo progettati per essere inseriti nel coperchio di un piano forte, non lavorano bene in altri ambiti. Essendo di tipo adesivo, uno pensa che può attaccarli ovunque, e così dovrebbe essere. Il problema è che quell’adesivo staccandosi lentamente dalle superfici a cui è attaccato renderà inutili le registrazioni che saranno piene di pop e tick indesiderati. I microfoni AKG che seguono sono un’acquisto molto migliore.

AKG C411pp microfoni a contatto coppia pari.
Questi sono microfoni a contatto molto più piccoli e li trovo molto utili. Per chi non lo sapesse, i microfoni a contatto (dei quali l’Idrofono ne è un’esempio) catturano il suono solo attraverso le vibrazioni a diretto contatto con il corpo. Nell’aria sono silenziosi. Ma se toccano qualcosa catturano il suono. Devono essere  oggetti visibilmente vibranti, registrano bene porte, automobili, e qualsiasi cosa si possa toccare. Possono procurare cose molto interessanti. Sono molto divertenti perché non si sa mai che suono si sta per tirare fuori. Il problema è il suono molto asciutto che risulta innaturale. Ma per procurare sorgenti indirizzate al sound design sono estremamente utili. Vetro, metallo, attrezzi, treni, qualsiasi cosa in movimento, che rotola o vibra può dare qualche suono interessante.

Sennheiser MK421 Mark II coppia pari
Sono microfoni dinamici cardioidi molto utili per suoni molto potenti, riescono a sopportare livelli SPL molto alti. Con molta probabilità sono stati progettati per la cassa della batteria. Li abbiamo usati spesso per registrare armi, sono microfoni interessanti e lavorano bene su ogni tipo di suono forte, come impatti, rotture ecc. Inoltre essendo non molto costosi sono ottimi nelle situazioni a rischio e in tutti quei casi in cui i microfoni a condensatore saturerebbero.

Countryman E3 Lavalier
Un paio di lavalier nella borsa ritornano sempre utili. Sia per microfonare auto che addirittura armi. Inoltre, essendo molto piccoli possono essere inseriti in posti molto stretti, riuscendo a registrare da prospettive interessanti. Sopportano alte pressioni sonore e la cosa li rende adatti alla registrazione di armi, esplosioni e tutto ciò che può essere fragoroso. Tendono a rompersi facilmente, in genere si rompe il cavo. La DPA costruisce i migliori lavalier omnidirezionali, ma sono molto costosi, e non sono molto sicuro che valga la pena pagare un prezzo extra. Conosco persone che hanno costruito strumenti di registrazione miniaturizzati con un paio di DPA Omnis, e se li portano dietro ovunque possono. Trovo che gli E3 siano dei microfoni con un’ottimo rapporto qualità prezzo. E quando qualcuno chiude lo sportello della macchina, segando il cavo, non mi arrabbio in maniera eccessiva. Se si ha intenzione di registrare un’automobile una tecnica molto comune è quella di attaccare un microfono con del nastro nella parte interna del cofano (chiudendolo gentilmente) e l’altro vicino la marmitta (avvolte anche nel parafango per riprendere le ruote). Poi missando le sorgenti insieme si ottiene un interessante mix di motore e marmitta.

Crown SASS Mk. II
Questo l’ho comprato per capriccio. Era in vendita a poco su Ebay, aveva bisogno di una revisione. 200 dollari e un salto alla Crown lo hanno fatto ritornare come nuovo ed è stato divertente avercelo a disposizione. In un certo modo è simile ad un set stereo omni in un disco Jecklin, diciamo che è una variante di questo sistema. Ma i componenti del microfono sono di tipo piezo e sono piazzati direttamente sulla superficie del microfono. Non eccelle in quanto a silenziosità, anzi il rumore proprio tende un po ad essere prominente, ma sui suoni forti e medio-forti può essere utile. Ha un’immagine stereo molto morbida e l’ho trovato molto utile nella registrazione di folle e ambienti rumorosi.

Tim Nielsen – Designingsound.org
Traduzione Mirko Perri

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Mirko Perri